Rendez-vous festeggia l’XI edizione con un cinema istintivo, che si fa inchiesta controcorrente sull’esistenza, non disdegnando la miscellanea di generi e toni, il chiaroscuro dei conflitti e dei risarcimenti, seguendo i personaggi che vagano, ma ben consapevoli della direzione dei loro desideri, in piena trasformazione. Se è vero che la memoria ha un futuro, una decisa, forse involontaria, aspirazione alla rinascita percorre le storie di questa edizione, con un cinema che già si pensa post-pandemico, indicando strade, incontri possibili, rispolverando quei valori, prima di tutti la relazione con l’altro, come strumenti per orientarsi in un inedito presente. A parlare sono figure di antieroi che eroi lo diventano nel terzo atto, come a dire che non c’è mai un fuori tempo massimo.
Nella programmazione scopriamo voci nuove, perlopiù di cineaste, accanto agli autori più noti, con una ricognizione di opere pluripremiate, che hanno avuto il label Cannes 2020, o che sono state selezionate a Venezia 77, alcune delle quali sono presentate in anteprima internazionale, ancora non uscite in terra francese. In questo insieme di film, accomunati da una grande vitalità creatrice, dal forte ancoraggio nel contemporaneo e dall’imperativo di sfuggire agli stereotipi del consueto, il nostro focus speciale non poteva non essere dedicato a un’interprete intensa e versatile come Emmanuelle Béart, che non ha mai smesso di andare controcorrente, di vivere con intensità e consapevolezza il nostro tempo e di mettere la sua notorietà al servizio del sociale